Coaching: allena la mente per allenare il corpo

È stato ampiamente dimostrato che l’allenamento mentale, insieme a quello fisico, contribuisce a migliorare le performance sportive. Il coaching sportivo è un percorso attraverso il quale il coach aiuta il coachee (un singolo atleta o un’intera squadra) a raggiungere alti livelli di prestazione in gara. Questo avviene mediante la definizione di obiettivi e dei tempi per raggiungerli.L’allenamento mentale, affiancato a quello fisico e tecnico, permette all’atleta di gestire in ogni momento della gara il proprio stato emozionale e trovare rapidamente le risorse che gli permettono di ottenere in ogni istante le migliori performance. Se il coachee viene seguito da un coach sportivo con un’elevata preparazione e un’adeguata competenza, i risultati in ambito sportivo saranno immediati (in qualsiasi sport). Il coaching sportivo viene applicato non solo per formare la mente degli atleti ma anche tutte le figure che fanno parte dello staff di un singolo o di una squadra: allenatori, preparatori atletici e dirigenti.
Il coaching sportivo può essere applicato sia a sport individuali che a sport di squadra. All’interno di una squadra il mental coaching sportivo è fondamentale per mantenere armonia tra tutti i componenti. L’armonia di una squadra si concretizza in empatia tra tutti i componenti del team e deve esserci sempre, non solo nel momento della gara. Nel momento della gara è importante per tutte le persone del team mantenere la concentrazione perché l’errore di una persona può compromettere le performance dell’intera squadra.Negli sport individuali, invece, il coaching sportivo serve per aiutare l’atleta a mantenere la concentrazione, a definire gli obbiettivi, a non perdere la fiducia in se stesso e nelle proprie capacità.Quindi il coaching sportivo può essere d’aiuto nel basket, nel nuoto, nella scherma, nel tennis, nel karate e in qualsiasi altro sport che preveda una competizione.
Nello sport, esattamente com’è necessario allenare il fisico, è fondamentale allenare anche la mente. Il coaching sportivo permette di tramutare le debolezze in un atteggiamento vincente:
- dare centralità all’individuo
- concretizzare e scoprire le potenzialità
- trasformare la paura in coraggio- trasformare lo stress in stimolo
- trasformare la sconfitta in vittoria.
Oltre alla gestione della parte fisica del paziente sportivo è molto importante anche quella psicologica per cui il soggetto in caso di depressione per il non svolgimento dell’attività andrà continuamente motivato, mentre bisognerà porre dei limiti nel caso di un atleta che si sente bene e pensa di poter aumentare il carico di lavoro andando a sovraccaricare le strutture corporee o a compiere gesti motori, che potrebbero risultare poi nocivi, evitando così la comparsa (o ri-comparsa) di eventuali infortuni.
Abilitare-Atletizzare il fisico dello sportivo nonché il suo pensiero.Nella storia di ciascun atleta vi sono momenti difficili, insicurezze, cedimenti, periodi di scarsa autostima e la difficoltà a mantenere il focus verso l’obiettivo.
Tutti questi aspetti sono difficili e faticosi da gestire. Spesso non è sufficiente essere in perfetta condizione fisica, aver svolto una buona preparazione atletica, aver raggiunto un gesto tecnico perfetto per non intoppare in un infortunio.A parità di condizione, infatti, ciò che fa la differenza è l’aspetto mentale, fra atleti diversi ma anche sullo stesso atleta in momenti e in stati mentali differenti. La mente influisce sui processi del corpo e questi, a loro volta influenzano la mente, basandosi soprattutto sulla regolazione ormonale e del sistema nervoso autonomo.Attraverso l’allenamento mentale,, con il coaching, l’atleta può sviluppare una maggior consapevolezza di sé che agisce direttamente anche sulla condizione motoria e sulla regolazione del sistema neuro-endocrino; tutto questo si ripercuote positivamente sulla performance sportiva, riducendo anche il rischio di infortuni.
Qual è dunque il clima motivazionale idoneo ad atletizzare uno sportivo?
Esistono due tipologie di “clima motivazionale”:
- Orientato sulla competenza, che pone l’accento su miglioramenti personali ed apprendimento di abilità, il riconoscimento dell’impegno, la valorizzazione dei progressi individuali;
- Orientato alla prestazione, con valorizzazione dei più abili, ed un maggior accento sul confronto interpersonale e sulla competizione.
Se ne desume che il coach, per quanto di sua competenza, deve mettere in atto un comportamento ed un atteggiamento utile a determinare un clima motivazione orientato sulla competenza. Il coaching, nello specifico lo sport coaching, è utile per bandire le convinzioni disabilitantiLe convinzioni sono considerate come una componente fondamentale nella performance sportiva.Se l’atleta non crede profondamente di essere abbastanza bravo, ancor peggio se risente di un infortunio, l’allenamento fisico o le motivazioni provenienti dall’esterno non saranno mai sufficienti a determinare un cambiamento.Quindi, la differenza tra avere convinzioni potenzianti e avere convinzioni disabilitanti è fondamentale.
L’abilità consiste nel ridurre, in termini di entità e durata, le carenze che si possono manifestare, ed allo steso tempo, nell’incrementare i livelli di picco della ripresa fisico/mentale.
La mente è in grado di fare qualsiasi cosa e l’infortunio, per esempio, può creare i presupposti per uno scivolone nella ripresa fisica.Fortunatamente, la mente è anche capace di impostare trucchi e abilità positive, che permettono di distrarsi e divertirsi mentre si superano delle difficoltà.Concludendo, l’atleta che ha avuto esperienze “contrastanti” nello sport (disciplina non appropriata, allenatori tecnicamente poco preparati, vicende personali e, non ultimo, un infortunio), tende a strutturare credenze cognitive erronee sulla sua capacità, sulla sua predisposizione, poca coerenza, ridotta motivazionele.La personalità dello sportivo (dilettante e/o agonistico) e il suo esistente stato psicologico, la sua modalità unica di dare significato agli eventi, possono concorrere a modificare l’intero processo .Il coach, talvolta in partnership con i professionisti preposti al recupero funzionale, può essere la “giusta via” nell’accompagnamento individuo/motivazionale.
Di cosa mi occupo, in breve?
Coaching
- Sviluppo delle competenze
- Sviluppo del potenziale individuale
- Sviluppo performance professionali
- Individuazione del benessere individuale e professionale
Formazione
- Comunicazione (PNL, Marketing, Publick Speaking, tecniche di vendita)
- Interazioni Umane (lavoro in Team, lavoro per Obiettivi, Intelligenza Emotiva)
- Leadership e crescita personale